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Wear(e)ABLE – We are able!

Best dresses sustainably

Wear(e)able  è un progetto biennale di partenariato strategico finanziato dal programma Erasmus+ che offre ai giovani informazioni e suggerimenti sul tema della sostenibilità nelle scelte che riguardano moda e abbigliamento. Il nostro obiettivo è quello di avviare un ampio dibattito sulla presenza di microplastiche nell’abbigliamento e sul fenomeno della ‘moda veloce’ e di dotare il maggior numero possibile di giovani degli strumenti concreti per contrastare questi fenomeni.

Spunti e consigli verranno diffusi via web e parallelamente alcuni giovani verranno formati per diventare guide tra i pari, animatori giovanili e moltiplicatori dei contenuti, in modo che il progetto abbia risonanza a livello locale, nazionale e internazionale.

A tal fine, ci avvaliamo di un’ampia rete di partner (italiani ed esteri) che comprende organizzazioni giovanili, iniziative di protezione ambientale, comuni, scuole e altre parti interessate.

L’accesso libero e gratuito a tutti gli outputs del progetto sarà garantito per almeno 5 anni dopo il termine di questo percorso.

Perché questo progetto?

obiettivi del progetto con sfondoTuttavia molti giovani non sanno come orientarsi per rendere possibile questo cambiamento.

Questo progetto mira a promuovere un cambiamento negli stili di vita che parta dai giovani e attraverso di loro sensibilizzi e orienti i coetanei su azioni concrete e sostenibili riguardo alla moda, in modo da ridurre sprechi e impiego di microplastiche.

Se i giovani oggi cambiassero il loro atteggiamento personale nei confronti della ‘moda veloce’ e le loro scelte d’acquisto anche solo in minima parte, gli effetti positivi nel prossimo futuro potrebbero essere davvero considerevoli.

Crediamo che sensibilizzare la generazione che un domani prenderà le decisioni sul futuro del nostro pianeta sia un investimento promettente per avviare cambiamenti reali nella società.

Gli obiettivi di questo progetto sono:

  • Acquisire le conoscenze necessarie per aumentare la consapevolezza riguardo alla ‘moda veloce’ e al problema delle micro-palstiche nell’indistria dell’abbigliamento.
  • Sviluppare suggerimenti concreti sulle scelte di acquisto dei capi di abbigliamento, che siano allettanti e applicabili alla proprio vissuto quotidiano.
  • Favorire un atteggiamento critico nei confronti della cultura della ‘moda veloce’ e un maggiore senso di responsabilità nel sensibilizzare coetanei e adulti

Contesto

Il pianeta Terra è alle prese con una continua crescita della popolazione e conseguentemente del consumo di beni e risorse. L’abbigliamento svolge un ruolo cruciale in questo scenario, poiché l’industria della moda è in forte crescita (secondo il rapporto di Greenpeace “Konsumkollaps durch Fast fashion“, la produzione mondiale di moda è raddoppiata tra il 2000 e il 2014). Sfortunatamente, questa crescita ha un impatto pesante sull’ambiente: l’inquinamento dei nostri ecosistemi, in particolare degli oceani, causato dall’uso di microplastiche nell’abbigliamento, è un problema serio che deve essere affrontato su scala globale.

Il degrado ambientale, il riscaldamento globale, l’inquinamento di aria e acque e la cementificazione con le loro conseguenze sulla salute umana sono temi che toccano più che mai i paesi industrializzati, tra cui l’Europa. Qui si verifica la maggior parte dei consumi, ed è quindi proprio qui che è necessario svolgere un’efficace attività di informazione, specialmente fra i giovani, al fine di contrastare la scarsa consapevolezza sulle conseguenze ambientali delle loro attività quotidiane, come il loro comportamento nel consumo di moda e le abitudini legate all’abbigliamento. Ecco perché è fondamentale avviare una transizione sociale verso l’economia verde e uno stile di vita più sostenibile, all’interno di una vasta rete, che non dovrebbe essere limitata dai confini nazionali o dalle barriere linguistiche.

Il progetto ‘Wear (e) able’ è stato concepito con l’idea di raggiungere quante più persone possibile, in quanto affronta un argomento di grande rilevanza sociale. Pensare alla sua diffusione è stato quindi una questione cruciale già nella fase di pianificazione ed ideazione. Riteniamo che il nostro gruppo target – i giovani – sia il destinatario più adatto a questo argomento per i seguenti motivi:

  • Negli ultimi anni si è assistito a una grande ripresa nel movimento ambientalista – supportato principalmente dai giovani che sono preoccupati per il loro futuro (vedi il movimento ‘Fridays for future’). I giovani sono più propensi ad accogliere proposte ed alternative che cambiano le abitudini di vita. Con ‘ Wear (e) able’ vogliamo valorizzare proprio questa tendenza.
  • I giovani si auto-definiscono marcatamente attraverso la moda e l’abbigliamento. Come indicato nel rapporto di Greenpeace sul ‘consumo’ di moda tra i giovani “Saubere Mode hat’s schwer”: la moda è un argomento importante per la maggior parte delle persone tra i 15 ei 19 anni, che si trovano a scegliere i loro vestiti e in parte a pagarli autonomamente.
  • Dato che la disponibilità economica dei giovani è generalmente limitata, molti optano per un abbigliamento economico, spesso realizzato in poliestere per non rinunciare a un’ampia scelta nei capi di moda
  • L’apprendimento tra pari è molto efficace nella fascia 15-19, pertanto i teen-agers agiscono naturalmente come moltiplicatori: se ricevono nuove conoscenze di cui ritengono che valga la pena parlarne agli altri, lo faranno.

Gli Outputs di progetto 

P1) VOGLIAMO SAPERLO!

Chiediamo ai giovani quale sia il loro approccio alla moda e all’abbigliamento in generale: se sono a conoscenza del fenomeno della ‘moda veloce’, se vedono dei problemi e se conoscono delle alternative. Inoltre, facciamo un confronto tra i paesi partner e cerchiamo esempi di buone pratiche per una moda sostenibile. Il prodotto intellettuale 1 (P1) fornirà quindi un’analisi approfondita delle conoscenze, analisi dei requisiti e raccolta delle migliori pratiche.

P2) VOGLIAMO IMPARARE!

Sviluppiamo materiali di apprendimento orientati al gruppo target. Sulla base dei risultati di P1, progettiamo un contenuto e-learning all’avanguardia su una piattaforma di apprendimento interattivo riguardo al tema della moda sostenibile. Progettiamo anche una guida per gli operatori giovanili su come lavorare sull’argomento con i giovani e ispirarli a farlo. Il risultato di O2 sarà quindi MATERIALE DI APPRENDIMENTO – Come vestirsi in modo sostenibile.

P3) VOGLIAMO AGIRE!

In tutti i paesi partner del progetto, sviluppiamo attività pratiche concrete, che sono illustrate da istruzioni concrete per l’azione e che devono quindi essere diffuse in tutta Europa attraverso la diffusione tra pari e operatori giovanili. Creiamo diversi allestimenti per lavoratori e li realizziamo al fine di sviluppare congiuntamente idee e alternative per l’abbigliamento privo di micro-plastiche. Le illustriamo su delle cacrd, che sono progettate per essere fruibili per i giovani e possono essere distribuite sia online che offline. Il prodotto intellettuale 3 è: Design Thinking – HOW TO BE Best dressed sustainable (COME ESSERE vestito meglio e in modo sostenibile). ISTRUZIONI per guide tra pari e moltiplicatori-promotori.

P4) VOGLIAMO SENTIRE!

Oltre ai contenuti digitali, vogliamo anche creare qualcosa da toccare. Vogliamo creare una vera e propria cassetta degli attrezzi per un uso e consumo sostenibile della moda. Ciò include vari tessuti, una macchina da cucire, strumenti per il riciclo e le istruzioni per agire e progettare in modo creativo. Più sperimentiamo, più utilizziamo le nostre mani per fare, più interiorizziamo e apprendiamo. Il prodotto 4 (P4) è quindi: una cassetta degli attrezzi per abiti sostenibili, GUARDA-TOCCA- SENTI.

I nostri partners

BIT Schulungscenter  (Austria)

LOGO – Steirische Fachstelle für Jugendinformation und -kommunikation (Austria)

Active Youth Projects (Lituania)

Fundacja Zielony Słoń / Green Elephant Foundation (Polonia)

YOUTH EXCHANGE Wear(e)able

Venticinque giovani, tra i 15 e i 19 anni, provenienti da 4 paesi (Austria, Polonia, Lituania e Italia) si sono incontrati online tra il 30 novembre e il 4 dicembre 2020 per parlare di sostenibilità dell’industria dell’abbigliamento.

Lo Youth Exchange (scambio giovanile) promosso dal progetto “Wear(e)able – Best dressed sustainably” avrebbe dovuto svolgersi in Polonia, ospite dell’organizzazione Green Elephant Foundation, ma vista l’impossibilità di incontrarsi di persona per via delle limitazioni imposte dal Covid, si è svolto online su piattaforma Zoom.

Nel corso dello scambio si è discusso di moda e sostenibilità: i partecipanti hanno approfondito la propria conoscenza rispetto al ciclo di produzione dell’abbigliamento, all’impatto della fast fashion sull’ambiente e alle buone pratiche che ognuno può mettere in atto per ridurre la propria impronta ambientale. Le attività sono state dinamiche, alternate tra individuali e di gruppo e ideate per coinvolgere i partecipanti in modo attivo, grazie all’utilizzo di diversi strumenti tra i quali quiz, giochi, video, piccoli work-gruops, ecc. Tra le varie sfide proposte nelle 5 giornate c’è stato anche il loro coinvolgimento nella valutazione di materiale didattico che poi diventerà parte di un pacchetto di risorse di apprendimento disponibile online per i loro coetanei.

I 5 organizzatori, nonché partners del progetto “Wear(e)able” (l’italiana Jonathan Cooperativa Sociale, le austriache BIT Schulungscenter  e Logo, la polacca Green Elephant Foundation e la lituana Active Youth) si sono detti molto soddisfatti dell’esperienza: «Malgrado le difficoltà dovute a un incontro online, che non consente ai ragazzi di vivere l’esperienza del viaggio e della relazione faccia a faccia, i feedback raccolti al termine dello scambio sono stati estremamente positivi» racconta Alice Trevelin, referente di Jonathan Cooperativa Sociale. «Tra le aspettative iniziali riscontrate fra tutti i partecipanti, c’erano approfondire il tema e conoscere nuove persone e, nonostante l’evento si sia svolto online, tutti hanno dato riscontro più che positivo dichiarando le proprie aspettative soddisfatte».

Importante anche sottolineare che nel sondaggio finale i giovani coinvolti si dichiarano più consapevoli riguardo al problema della fast fashion e all’impatto dell’industria della moda sull’ambiente. Inoltre affermano di voler effettuare scelte più consapevoli nella vita di tutti i giorni e promuovere conoscenza tra pari, per dare il loro contributo attraverso azioni concrete.

Nei prossimi mesi il progetto “Wear(e)able” si focalizzerà sulla messa a punto dei tools da inserire nel pacchetto di apprendimento sul tema, destinato ai giovani di tutta Europa, che verrà pubblicato online in 5 lingue entro la fine del prossimo anno. Nella primavera 2021, covid permettendo, sarà inoltre predisposto un altro Youth exchange in Austria.

 

Loghi weareable

Per maggiori informazioni: www.weareable-fashion.eu